Tagli alle indennità, parlamentari in rivolta contro il governo: lede la nostra autonomia

arriva ora dalla manovra finanziaria varata dal governo Monti una norma per tagliare già da gennaio le indennità ai parlamentari.
Una norma che è già stata bocciata dalle Commissioni parlamentari, secondo cui una tale iniziativa da parte del Governo ‘viola l’autonomia del Parlamento‘.
Nel decreto si prevede che gli stipendi di amministratori, consiglieri, sindaci e parlamentari subiranno un taglio che li equipari ai loro colleghi europei: si tratta di circa cinquemila euro in meno per gli stipendiati della Casta: decisamente troppo secondo loro.
Oggi l’indennità di un deputato italiano ammonta a 11.704 euro al netto della diaria, la media delle retribuzioni negli altri paesi europei è invece di 5.339.
I furbetti del Parlamento vorrebbero invece adeguarsi agli eurodeputati, che guadagnano si circa 5.900 euro netti mensili, ma c’è il trucco: a Bruxelles le spese dei parlamentari, a cominciare dai voli aerei, sono a carico del Parlamento tutti rimborsabili previa presentazione di ricevute, e facendo due conti si scopre che se passasse la proposta dei parlamentari le spese si raddoppierebbero invece di dimezzarsi.
Spiega il questore di Montecitorio Gabriele Albonetti: ‘Dobbiamo parametrarci a un regime molto più rigido e individuare quale sia la soglia effettiva delle indennità nette, perché il lordo non fa testo, la fiscalità è diversa da paese e paese‘.
Ma tra i banchi del Parlamento si promette battaglia: per loro già è una follia tagliare i vitalizi, figuriamoci anche le indennità. Passerà la linea del rigore anche per i parlamentari o la Casta eviterà di pagare la crisi come sempre? Ancora poche settimane e sapremo.
Fonte: http://attualita.tuttogratis.it/author/giulio-ragni/
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